Seduta in questa stanza,vengo colta a volte, improvvisamente, da una inquieta paura …
Rifletto …
E mi ritrovo a pensare “All’insostenibile pesantezza della solitudine”…
Uomo o Donna che sia, non sa stare da sol* con se stess*. Privat* di lavoro, passatempi, attività domestiche o ludiche, distrazioni tecnologiche e digitali – oltre che della compagnia dei suoi simili -non sa come passare il tempo!!
Io Siamo terrorizzati dal cosiddetto “Dolce far niente”. Dall’idea di doverci ritrovare soli con i nostri pensieri…ce ne sentiamo incapaci.
Potrei, dunque, pensare che l’insostenibile pesantezza della solitudine (parafrasando il titolo del romanzo di Kundera) sia uno degli autentici “Mali” delle nostra era?
La prova di quanto sia difficile restare soli con noi stessi…. Io credo di poterlo affermare!
Visto che Donna sono, e lotto per prevaricare su questa paura che coglie anche me, cerco di difendermi : intrattenendo me stessa con l’IMMAGINAZIONE…
Consiglio del mese : libro Anime morte di Nikolaj Gogol
Il protagonista si trova nella sua camera d’albergo. Con le valigie chiuse.
Nulla da fare , deve aspettare, poco ma… Deve farlo.
E si sente preso da un grande disagio.
Si sente perso…
Le anime morte (in russo, Мёртвые души, Mërtvye duši, Mjortvyje duši, IPA: [‘mʲortvɪjɪ ‘duʃi]) è un romanzo pubblicato nel 1842 dallo scrittore russo Nikolaj Vasil’evič Gogol’. È un classico della letteratura mondiale e sicuramente l’opera più nota di Gogol’, insieme ai racconti Il cappotto e Il naso.
Le anime morte è un romanzo satirico che Gogol’ scrisse quasi interamente durante il suo soggiorno a Roma.
Gogol’ era intenzionato a scrivere un grande poema sulla Russia seguendo un modello dantesco. E Le anime morte, che in sé rappresenta un romanzo compiuto, era, nelle intenzioni dello scrittore, solo la prima parte di questo grande poema, quella nella quale veniva descritta la dimensione morale più bassa della Russia (l’inferno, in uno schema dantesco). Questo grande progetto rimase incompiuto.