BABELE BRUCIA

Federica Garzetti

Che cos’è
un respiro?
È la verità,
è l’onda,
è l’inizio.
Non è catena,
non tomba
non prigione,
il respiro.
Appartiene al vivere
e si apre.

Non credi che le rondini
scrivano canzoni?
Io sì.

Anche questo è respiro:
il ritorno, la musica,
il racconto del prima.
Del mentre.
Il caso è l’inganno del tempo,
ho deciso una volta.
Fino all’ultimo respiro,
e anche dopo, può darsi,
tutto ha una storia.
Un profumo.
Il mio te lo lascio spesso…
E tu, tu lo senti in cuore.

Sentire… Vedere…
Dentro, fuori.
Dentro e fuori.
Come il filo sul ricamo.
Come fare l’amore.

Le mie visioni vengono dal
respiro.
Anche dal silenzio, molto.
Le mie visioni che sono
la mia perfetta condanna.

Una volta volevo solo sbagliare.
Essere inconsapevole.
Non essere affatto.
Adesso non più.
Accolgo, adesso.
Lascio andare, adesso.

E tu, adesso?
Hai addestrato il respiro
con le gambe incrociate
sulle tue angosce.

Devi invece imparare la perdita.
Devi invece accettare l’affanno.
Appartiene al vivere,
il respiro.
È la carezza dell’universo
che ti cerca,
tra le pieghe della tua rinuncia.

Lassù, sulla torre di controllo
hai paura.
Hai molta paura.

Dove sono le istruzioni?
Rispondete!
Babele cade,
Babele brucia!
Non c’è acqua
che salvi queste mura.

Esci e guardale crollare.
Oppure cadi, e prendi fuoco.
Io non posso entrare.
Respiro. Continuo a cantare.
Non posso entrare,
ma ti farò bene ancora.

Sempre ti farò bene!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.