Riordino, tengo, butto. Cade un libro dallo scaffale, dimenticato. Letto molto tempo fa. Lo rileggo; e decido di riportare ciò che un tempo ho sottolineato …
“L’amicizia” – “Laelius de amicitia ” Cicerone
” L’ossequio partorisce amici. La verità odio. Infesta è la verità, se da lei nasce l’odio, che è veleno dell’amicizia, poiché lascia andare l’amico alla rovina, essendo indulgente verso i suoi difetti, grandissima è poi la colpa di colui che disprezza la verità ed è spinto all’inganno dalla compiacenza. Si deve dunque in tutto questo affare usar accortezza e garbo, prima perché l’ammonimento sia senza asprezza , poi perché il rimprovero sia senza offesa, e semmai nell’ossequio ci sia della gentilezza, non però dell’adulazione, che non è degna di un amico.
Colui che ha le orecchie così chiuse alla verità da non poter udire il vero da un amico, costui non si può sperar di salvarlo.
Come dunque è proprio dell’amicizia e ammonire ed essere ammoniti, è l’una cosa fare francamente, non aspramente, l’altra accoglierla pazientemente, non dispettosamente, così si deve ritenere che non c’è peste maggiore nelle amicizie che l’adulazione, la cortigianeria, la piaggeria.
Chiamalo con quanti vuoi nomi: si deve bollare questo vizio di uomini leggeri e ingannevoli, che dicono ogni cosa per il piacere altrui, niente per la verità .
V’ é dunque amicizia quando l’uno non vuol udire la verità , l’altro è pronto a mentire?”
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