Il 19 Giugno ha compiuto 71 anni una donna: se esiste una speranza che in un prossimo futuro la democrazia possa crescere e svilupparsi in Asia, Aung San Suu Kyi ha avuto ed ha un ruolo strategico in questo processo politico.
Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, leader dell’opposizione in Birmania e candidata alla presidenza nelle elezioni politiche nel 2015.
La racconta qui di seguito un documentario della BBC (2012), purtroppo solo inversione inglese; ricordiamo comunque che il regista Luc Besson ha raccontato nel film The Lady – l’amore per la libertà la storia di come l’ ‘Orchidea d’acciaio’ sia stata promotrice del movimento per la democrazia in Birmania.
Dopo l’assassinio del padre, il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana, Suu cresce in Inghilterra e sposa il professore universitario Michael Aris. Quando nel 1988 il suo popolo insorge contro la giunta militare, Suu, tornata nel paese natale per assistere la madre malata, si prende la responsabilità di guidare l’opposizione al potere assoluto dei generali.
Costretta agli arresti domiciliari in Birmania, Suu vive la sua rivoluzione democratica, grazie al sostegno del marito e dei figli – seppure allontanati dal Governo Birmano e fatti rientrare in Inghilterra a causa della Rivoluzione con l’idea di ricattarla emotivamente e riuscire a costringere anche lei a lasciare il Paese ed abbandonare il suo ruolo politico – che le darà la forza per riuscire nella sua straordinaria impresa di libertà.
Nel 2014 Marco Martinelli ha scritto “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” e l’ha messo in scena con il suo Teatro delle Albe-Ravenna Teatro, per l’interpretazione di Ermanna Montanari.
Aung San Suu Kyi è attualmente Consigliere di Stato della Birmania, Ministro degli Affari Esteri e Ministro dell’Ufficio del Presidente.
Aung San Suu Kyi – The Choice regia di Luc Besson (2012)
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The Lady
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