written by Macci
Svegliarsi a 15 anni dopo 100 anni.
Un tocco moderno a questa fiaba dove fate in abiti moderni portano in dono bellezza, equilibrio, virtù, gentilezza sfilando in passerella – accompagnate da una colonna sonora strepitosa.
Sono coperte da una calza le temerarie attrici di questa fiaba, tranne la bella giovane e talentuosa Rosaspina.
Un passaggio dall’età bambina a quella di piccola donna che pone l’accento anche sui genitori affettuosi ma asfissianti, presi dal desiderio e dall’ansia di chi vorrebbe tu figli* non crescessi mai…
E allora forse conviene rimanere bambina e conviene pungersi volontariamente per poterlo fare.
Apre gli occhi Rosaspina ed osserva il suo principe coperto da una calza che ne cela il volto. Ne scruta le fattezze, i fianchi, le mani, a sollevare un sospetto già evidente al pubblico.
Un flash back dentro la storia: il risveglio accompagnato dallo spogliarsi delle molteplici vesti.
Si conclude con un ballo la fiaba di Rosaspina. Fra lei e il suo “principe”, che togliendo la calza dal viso si rivela essere una donna dai lunghi capelli. Le facce sbigottite dei bimbi accanto a me durano solo qualche istante.
Il messaggio è che l’amore può arrivare sotto qualsiasi celata spoglia?
Provocazione o semplicemente un modo nuovo di mostrare una faccia della società moderna?