Il coraggio di Paul Klee

“Coraggio di Leggere, Scrivere, Disegnare, Parlare” Questa frase mi riecheggia nella testa, ormai da alcuni giorni. Mentre leggo un libro dedicato a Paul Klee ritrovo il pensiero di questa frase nella sua vita. Nei suoi scritti, nel suo uso del linguaggio unico di simboli, letteratura e luce. Tra le sue fonti di ispirazione il Cubismo, la poesia, la musica, la letteratura, il linguaggio e la potente semplicità dell’arte infantile. Klee combinò spesso l’apparente ingenuità spontanea con la composizione rigorosa ed intellettuale. “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.

Decido così di riportare uno dei suoi scritti, contenuti in Diari (1897 al 1918). Per provare ad incuriosire e per far conoscere “Persone” che hanno avuto il coraggio di essere loro stesse:

“Non appartengo solo a questa vita. Poiché io vivo bene coi morti come coi non nati. Più vicino di altri al cuore della creazione. Ma sempre troppo lontano. Esprimo calore? Freddezza? Ciò, aldilà di ogni ardore, non è discutibile. Non sono affatto pio. In questo mondo, a volte, provo un po’ di gioia nel constatare il male altrui. La pretaglia non è abbastanza pia per notarlo. E gli scribi si scandalizzano un poco .”

Paul Klee vuole rendere pubblica un’immagine di se stesso a lui ben accettata. SE STESSO.

Paul Klee – O Diário de um Artista

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