Inizia la scuola.
Piovono promesse di novità, tra polemiche e speranze: ho sentito parlare molto di numeri e cattedre, poco dell’insegnamento, per nulla dei ragazzi.
L’unica certezza che ho io, invece, è proprio quella di rivederli.
Molti passeranno al ciclo successivo, ne arriveranno di nuovi.
Tuttavia è soprattutto ai primi che rivolgo queste mie riflessioni.
Ragazzi, studiate! Studiate ancora…
Non per i voti, né per la soddisfazione vostra e delle vostre famiglie.
Imparate per scoprire la bellezza e la contemplazione.
Sfuggite alla logica del tutto e subito: non fatevi ingannare dal materialismo che domina il mondo adulto e al quale il mondo adulto si sente in obbligo di educarvi.
La libertà, anche quella economica, non serve a nulla se non la si sa gestire.
Poco importa se non frequenterete un liceo: sforzatevi di dedicare del tempo al pensiero.
Se avete coltivato ingegno e manualità, il percorso professionale è la giusta scelta, non un ripiego: fate!
Una vita si salva in sala operatoria, ma anche se un ponte non crolla, se una macchina non sbanda.
Se le strade dove i bambini giocano sono pulite.
E se un padre e una madre sono genitori felici, consapevoli: non tristi ombre di ciò che non sono diventati.
L’impegno a fare è stato a lungo maltrattato in questo strano Paese dei Cavilli, dove tutto è pressappoco.
“Siate saggina, ma siate la migliore piccola saggina” diceva Martin Luther King.
Non fate solo per avere. Il lavoro è certamente un traguardo: vi permetterà di guadagnare dignità, indipendenza, denaro…
Ma ricordate, lo ricordino i vostri genitori, quanto a lungo lavorerete: saranno decenni.
Sarà fatica: fatica di vivere, se vi accontenterete.
Dedicate dunque molto alla formazione della professione, ma di più a quella della persona, per non diventare manovrabili pedine e per non cedere mai alla disperazione della monotonia o del cambiamento repentino.
Ricordate quando da piccoli passavate ore ad osservare la formica nel prato, a costruire il castello di sabbia. Quanta cura!
Quella cura, quella fatica danno molto frutto.
Recuperarle e conservarle vi salverà. Sempre.
Sant’Agostino diceva: “Ama e fa ciò che vuoi”. Che non significa “fai tutto quel che ti pare”.
Significa che in quello che fate dovete mettere amore. Ogni gesto va amato, ponderato, scelto.
E quell’amore vi porterà lontano, dappertutto.
Dunque percorrete il mondo con lo sguardo, non con lo smartphone, non dentro il computer.
Quelle sono scorciatoie, passerelle, opportunità.
Il mondo sta fuori.
La vita sta sempre là fuori.
Vorrei alzarmi domani e sentire che l’obbligo scolastico è già arrivato alla maggiore età, che ci sono incentivi per chi prosegue oltre il proprio percorso di studi, che vi proteggeremo.
Che sono nate scuole di specializzazione professionale: università per idraulici, elettricisti, falegnami. Luoghi dove potete diventare bravi, i più bravi.
E nel frattempo avere un tempo sano per crescere, maturare.
Allora sarei sicura che la politica sta tutelando il vostro futuro, che vi vuole grandi, consapevoli, preparati.
Che non vi vuole esercito d’argilla: contro l’orso, contro quelli che difendono l’orso, contro lo straniero, contro un’idea o il suo contrario, nella logica dell’odio, dell’orda barbarica.
Questa crisi ha diffuso amarezza e, cosa assai pericolosa, molta violenza.
Violenza verbale che si respira soprattutto sui social network, ma non solo e peggiorerà.
Sono sicura che se imparerete a riconoscere la poesia del quotidiano e a celebrarla, la vostra sarà una generazione senza rabbia.
Festina lente dicevano gli antichi.
Festina lente, piano, slow: andare avanti, imperterriti, ma assaporando ogni momento.
Ritrovandone il valore (la spiritualita?).
Festina lente nonostante una bocciatura, amarissima sì, ma sostenibile a fronte di una lunga, lunghissima vita.
Questo mi auguro e vi auguro: che la scuola vi lasci l’eredità dello stupore, della parola “scavata”, dell’ironia, della libertà , della Verità, della pace. E della speranza.
Buon anno a tutti!
“Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi;
sia che tu taccia, taci per amore;
sia che tu parli, parla per amore;
sia che tu corregga, correggi per amore;
sia che perdoni, perdona per amore;
sia in te la radice dell’amore,
poiché da questa radice non può procedere se non il bene”
Sant’Agostino
E brava LAFEDE! Vorrei alzarmi domani e sentire che la preziosa intuizione di un’educatrice attenta si è concretizzata e avere l’opportunità di scegliere una slow-school per i nostri figli!
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🙏🏻
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E brava LaFede!!! Vorrei alzarmi domani e sentire che la preziosa intuizione di un’educatrice attenta si è concretizzata e avere l’opportunità di scegliere una slow-school per i nostri figli!
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Bellissime parole e un augurio per tutti gli studenti veramente incisivo. Complimenti!
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Grazie Annaecamilla❤️!
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Prego💋
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