Sarà vero che la vera Rivoluzione di questo secolo sarà quella spirituale e non quella politica? Vuoi vedere che Tenzin Gyatso e Papa Francesco I stanno portando avanti, sommessamente ma solidamente ed inesorabilmente, la Rivoluzione Gentile?
Ieri ho partecipato all’incontro al Pala Trento tenuto dal Dalai Lama. Ho riflettuto a lungo. Da profana, non ritenendo di appartenere a nessuna religione in particolare ma piuttosto al genere umano. E le analogie tra queste due Santità erano così tante, che ho pensato di farne un piccolo elenco-che invece non vedeva la sua fine così facilmente…ed in cui forse i due fili conduttori sono individuabili nella semplicità ed in un delizioso senso dell’umorismo che li accomuna e che aiuta la gente ad avvicinarsi a concetti di grande profondità e complessità con naturalezza
il considerare se stessi come esseri umani normali, come tutti noi
il riconoscere la ricerca della felicità come un valore e non come un vizio/peccato
il condannare materialismo ed egocentrismo come ostacoli alla felicità umana
il riconoscere la potenzialità positiva intrinseca nella natura umana di cui siamo dotati naturalmente dentro di noi (buon cuore innato) e il condannare apertamente ogni forma di sopruso e sopraffazione avvenuti in passato, fungendo da memoria storica collettiva
il dare responsabilità ai media nell’istruire le persone correttamente
la non necessità di dover appartenere ad un particolare movimento religioso per praticare l’amore la compassione l’amore la tolleranza e l’autodisciplina promuovendo l’armonia tra tutte le religioni
il condannare l’ipocrisia che sino ad oggi è stata parte integrante delle varie religioni, lasciando spazio ad ideali di uguaglianza e giustizia che mai si erano sentiti prima con così tanta chiarezza e forza
il riconoscere l’oggettività della realtà fisica e scientifica, degli effetti positivi reali sul benessere psico-fisico dell’uomo come conseguenza della pratica di una o dell’altra disciplina religiosa sulla base delle proprie origini e delle proprie inclinazioni
il riconoscimento del valore positivo del nuovo, della conoscenza, della ricerca, della scienza e della tecnologia
il promuovere i valori della verità, dell’onestà e della fiducia come base per una possibile ed auspicabile cooperazione umana
il rivolgersi ai giovani tenendo conto delle loro oggettive difficoltà ed il riporre in loro la fiducia nel futuro responsabilizzandoli alla realizzazione di un possibile cambiamento in prima persona
il promuovere il rispetto per le minoranze ed il rammarico per il mancato rispetto dei diritti fondamentali di tutti (omosessuali, divorziati, poveri, nemici…)
il riconoscere l’importanza della figura femminile nella crescita e nello sviluppo amorevole dei figli e della comunità e l’importanza della figura maschile come veicolare di un esempio positivo a cui rifarsi – ridefinendo dei ruoli che sono ormai definitivamente confusi e dichiarando una complementarietà fra maschile e femminile
la necessità di sviluppare e praticare un rispetto più profondo per il nostro pianeta e per le sue creature in una visione che contempla il miglioramento delle condizioni di vita e la sostenibilità
Io trovo che questi due uomini, aldilà del contesto religioso in cui si vorrebbe fossero costretti, siano riconosciuti dalla gente come due figure contemporanee rivoluzionarie, degli outsider, dei liberi pensatori, dei leader storici. Lasciando intravedere un Rinascimento Spirituale, non tanto religioso quanto filosofico.
Che siano leader di questa tempra a poter essere considerati i nuovi filosofi di quest’epoca così difficile?
La contrapposizione tangibile a quanto è stato detto e soprattutto fatto dalla politica e dall’economia negli ultimi 30 anni almeno, è evidente. Ma, parafrasando il Dalai Lama, qualche volta uno da’ un’energica impressione dicendo qualche cosa, e qualche altra volta da’ la medesima impressione rimanendo in silenzio-
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La contrapposizione tangibile a quanto è stato detto e soprattutto fatto dalla politica e dall’economia negli ultimi 30 anni almeno, è evidente. Ma, parafrasando il Dalai Lama, qualche volta uno da’ un’energica impressione dicendo qualche cosa, e qualche altra volta da’ la medesima impressione rimanendo in silenzio-
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