Il miele e’ un alimento che nasce dalla trasformazione:
Le secrezioni del fiore (nettare) + le secrezioni prodotte dal metabolismo degli afidi (melata).
Preferisco il miele.
La natura e’ la mia casa e quest’oro giallo mi riporta direttamente li.
Sarà perché nasce dal desiderio dell’ape verso il fiore.
Lo zucchero e’ raffinato, più comodo, non lascia residui ma non trionfa così nel mio palato lasciando un ricordo così prolungato.
Immergo il cucchiaino ricolmo di miele nella mia bevanda fumante, sento le dita incollAte, appiccicate e l’apollineo gusto scivolarmi in gola.
Penso al miele e la sua storia fascinosa.
I greci lo consideravano cibo per gli Dei.
Così prezioso da essere presente in ogni civiltà.
Nel codice Hammurabi vi sono articoli che tutelano gli apicoltori dal furto del miele nelle arnie.
Caposaldo della medicina Ayurvedica 3000 anni fa il miele veniva considerato purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico e cicatrizzante.
Nell’antico Egitto il miele era così apprezzato che grandi vasi ricolmi venivano posti nelle tombe affinché aiutassero a compiere il viaggio nell’aldilà.
Recuperare tutte queste notizie sul miele mi ha fatto capire ancora una volta quAnto sono démodé ma mi ha suggerito nel contempo una tattica.
Ho deciso che colmerò il mio vaso di miele e lo posizionerò in un cantuccio della mia interiorità affinché possa affrancarmi e rigenerarmi tutte le volte che mi troverò a traghettare in un altra vita.
Che mi debba trovare ad affrontare un cambiamento professionale, una perdita, un distacco, un abbandono: riporrò nel mio vaso di miele tutte le gioie, i traguardi, le carezze, le parole sussurrate, gli abbracci, gli avvicinamenti, sguardi teneri, la gioia, l’allegria, la tenerezza, la soluzione di un problema che sembrava insormontabile: tutto ciò che può lenire, dare nutrimento, addolcire e indurmi fiducia e coraggio per affrontare il mio passaggio.