La puntualità e le code alla cassa…Punctuality and queueing at the supermarket

Italian

Guardate  se si tratta di essere puntuale in qualsiasi cosa, è un impegno che proprio non posso prendermi! La puntualità è una “gabella” medievale che si possono permettere gli uomini, ma a noi fa andare nei matti ed è uno degli aspetti di quella fregatura colossale che è per tutte noi la perfezione.

Se non lo avete già fatto, questo è il momento: rivendicate con convinzione  il diritto di essere donne meravigliosamente imperfette. Ogni secondo del giorno ripetete a voi stesse: ho diritto di essere imperfetta. Sostituite questa frase ai milioni di rimproveri che inconsapevolmente vi fate di continuo, perché non riuscite ad essere perfette, tanto non lo sarete mai. Chi ha inventato questa diabolica aspirazione lo ha fatto solo per toglierci le energie necessarie per diventare, in tutta la nostra imperfezione ed inadeguatezza, le splendide donne che vogliamo essere. Pensatelo la mattina, quando state per uscire di casa e in contemporanea:

a) vostro figli* di pochi mesi vi fa il rigurgitino sulla giacca e la cacca nel pannolino appena cambiato;

b) un figlio leggermente più grande si rovescia addosso l’ultimo goccio di latte e cioccolato inzuppandosi fino ai calzini;

c) il cestino dell’umido che vi accingete a portare fuori con la dodicesima mano, si rovescia spargendo brodo ed orribili avanzi di cibo che si mettono a camminare sul pavimento;

d) il cane ormai stanco di aspettare, vi fa pipì sul porta ombrelli;

e) il vostro compagno esce tranquillo e sorridente dal bagno in un alone di vapore profumato che è un mix paradisiaco di bagnoschiuma e dopobarba. Totalmente inconsapevole ha anche il coraggio di darvi il buongiorno e si allontana, gocciolando nel corridoio. I laghetti che si formano non sono altro che il corollario dell’immenso lago che nel vostro bagno aspetterà pazientemente il vostro ritorno. Senza evaporare nemmeno di una goccia in vostra assenza. Per non deludervi.

Ecco  la vera storia della famiglia del mulino bianco, questa è la versione per quelle di noi che sono mamme felici e non hanno ancora preso il compagno a pedate: ciascuna di voi può adattarla alla propria vita.

Il concetto di fondo è sempre lo stesso: di puntuale nella vita di una donna ci deve essere solo una cosa, il ciclo, per tutto il resto siamo scusate.  Ovviamente stiamo parlando di un certo range di ritardo, per così dire, accettabile.

Sono sempre stupita che alcune carissime amiche ancora mi rivolgano la parola dopo che le ho lasciate ad aspettarmi per ore, perché mi ero persa a rincorrere la vita chissà dove. Ne approfitto per ringraziarle pubblicamente.

A mia parziale discolpa vorrei sapere se conoscete qualcun’altra che è arrivata in ritardo all’orale della maturità, di corsa, trafelata, sudata, con le bidelle che le facevano il tifo ed i libri che si sparpagliavano x le scale.

Comunque, questa volta la mia amica mi ha rassicurata:  nessuna corsa, questo blog vuol dire che è arrivato il tempo delle donne, possiamo anche essere un po’ in ritardo: niente corse e nessuno pretende la perfezione.

Allora ok, ci sto, salgo anche io. L’orologio sicuramente l’ha inventato  un uomo:  il tempo, la nostra risorsa più preziosa, per noi donne è un’altra cosa. Si misura in sorrisi, in caffè, chiacchiere, lezioni date e imparate, case, figli, viaggi, corsi e, soprattutto,  grandi e piccole storie d’amore.

Tipo: doveva essere quando abitavo vicino al Parco, prima che nascesse Gaia, quando andavo con Anna a fare Tai-Chi, lavoravo a scuola e mi sforzavo ancora di fare i supplì come la mamma di quello stronzo di Marco!

E le code alla cassa, direte voi? Beh, purtroppo adesso non ho tempo, devo sbrigarmi, sono già in ritardo e se c’è la coda alla cassa sono fregata!

Alla prossima!  Donne meravigliosamente imperfette, prendetevi tutto il tempo che vi serve, questo è il nostro tempo, il tempo delle donne, non c’è da avere fretta, né da aspettare, tutto è ora, in questo attimo presente, se sappiamo esserci esattamente come siamo. E in una parte di quel tempo, date un’occhiata al blog….

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