Ascoltavo gli sguardi
della donna che abitavo
farsi calpestio
sulle pareti ruvide della casa
che non è mai stata nostra.
Non udivo più
quei suoni leggeri
che davano grazia ai nostri segreti.
Stavamo sempre sullo stesso treno,
ma lontani
da qualsiasi confine.
Il buio di una infinita galleria
ci avvolse,
in fondo sempre e solo una piccola luce.
