Articolo a supporto della giornata mondiale contro la violenza alle donne.
Non lasciatevi alla morte vivete nell’amore, ne avete diritto.
L’amore è uno dei concetti astratti più pregni di forza che esistano.
Domandate a chiunque cosa sia l’amore e la sua definizione varierà da persona a persona in relazione all’esperienza personale con esso.
Non c’è bisogno che affermi che la morte sia un tema che certamente gode di altrettanta profondità basti pensare a quanto filosofia e religione si siano impegnati a sviscerare l’argomento.
Comunque non si riesce mai a comprendere pienamente i concetti di amore e morte.
Interessante è anche quanto questi temi siano ricorrenti nella cultura classica.
La mitologia arriva ad attribuire a questi due concetti, capostipiti della vita umana, a divinità come alle Parche o Moire , a Venere o Afrodite, Amore o Cupido.
La letteratura ne da una lettura sotto ogni possibile punto di vista basti pensare a opere letterarie come Romeo e Giulietta, Amore e Psiche, Paolo e Francesca, Didone ed Ulisse, Othello e Desdemona, Tristano e Isotta e mi fermo qui poiché questa lista e veramente interminabile.
Curiosamente quando si presentano in gioco passioni sfrenate e amori inossidabili la morte fa sempre capolino a terminare questo legame, un legame che pare possa essere una delle poche cose comparabile od addirittura superiore ad essa come grandezza e forza, che sfida la morte stessa e la irride al contempo.
D’altronde chi pensa alla morte quando v’è l’amore?
Da questa dicotomia di amore e morte pertanto nascono opere sublimi come Rigoletto, Turandot, Norma, Madama Butterfly, Il lago dei cigni.(o più terra terra i cartoni della Disney vedi Cenerentola,Hercules,…)
Ma qual’è lo scopo di questa dicotomia; perchè questo connubbio di speranza e sofferenza colpisce le nostre anime con tale rapacità da lasciarci annichiliti davanti alla gioia e disperazione evocata nei nostri sentimenti?
Forse per gioco? Forse per noia?
L’unica risposta che si può dare a questa domanda è che non potendoci difendere da essi in altro modo li esorcizziamo mediante la drammatizzazione nelle nostre fantasie.
Pensate a che dolore deve essere stato per lo scrittore descrivere tale tumulto interiore probabilmente ispirato a esperienze di vita proprie o raccontate, quale stillicidio dover dosare ogni parola scritta, quale malinconia ricordare gli eventi ispiranti di tale dramma.
L’amore e la morte sono cose di tutti i giorni, incarnate nelle opere da eroi ed eroine che combattono un destino avverso, ma molto più semplici nel concreto di quegli alti ideali romantici tanto nobili e puri.
In fondo l’amore non è altro che amore per la vita ed ogni cosa che ci porta a vivere.
L’amore per un lavoro ben fatto, per un paesaggio, per l’arte, per la musica, per quel che piace a te lettore.
Mentre la morte è quasi equiparabile alla fine, la fine delle vacanze, la fine del sogno, la fine della speranza, la fine della vita.
D’altronde quando si abbandona qualcosa è come se quella cosa un’pò morisse per noi, poichè vi si è posto fine. L’amore provato e dedicato ad essa in compenso sopravvivrà per sempre nella nostra memoria, non morrà con essa.
Credo sia questo l’insegnamento da trarre amare qualcosa finchè dura, finchè è viva e lasciarla quando è tempo alla morte e continuare a vivere in qualcos’altro, qualcosa di vivo.
Quindi i ricordi che ora soggiuntivi alla mente ricordateveli se ne sentite il bisogno ma ricordate ancor più di lasciarli andare ad uno ad uno altrimenti affonderete con essi.
Non siete più fatti della stessa sostanza, ormai essi non sono più vivi ed abbandonarvi ad essi significherebbe non vivere più. Ma questo riflesso ormai sbiadito di vita a volte sembra molto più lucente della vita stessa, e vivere in esso sembra molto più semplice.
Aggrappatevi quindi a ciò che amate ora e non a quel pallido riflesso di ciò che amavate. Raggiungete la superficie del mare della vita e amate nuovamente.
Se non vi riuscite oggi fa lo stesso ma riprovateci ogni giorno.
E ricordatevi sempre dell’amore provato e della morte vissuta.
In queste righe c’è proprio tutto – sull’amore e sulla morte, ma soprattutto sulla VITA!
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Davvero bello!
Quante scaglie morte da lasciar cadere
per poter rinascere con la mia nuova pelle!
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amore e morte
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