“Se devi andare fallo presto”
Dopo No Kids , M.other e Fatti a Pezzi, i Rifiuti Speciali tornano con uno studio sull’inadeguatezza all’amore.
Il tema è stato ampiamente discusso e analiticamente sviscerato da poeti, scrittori, drammaturghi e psicologi; ne hanno descritto magnificamente le conseguenze il teatro, la musica, il cinema.
Eppure ci continuiamo a stupire davanti alla fine di un amore, davanti alla trasformazione delle relazioni affettive che da luogo rassicurante e protettivo sanno trasformarsi in luoghi in cui l’anima si muove estranea, sfiduciata e incerta.
Ma soprattutto mi continuo a stupire davanti al cambiamento della comunicazione in una coppia.
Gli stessi amanti che avevano codificato il loro linguaggio dei sentimenti, si ritrovano improvvisamente a parlare una lingua incomprensibile all’altro.
Perché accade? Quando cambia il registro comunicativo? Cosa interrompe il magico ingranaggio della comprensione?
“Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione” dice Zygmund Bauman.
Frase illuminante che costituisce il punto di partenza del nuovo lavoro dei Rifiuti Speciali.
Obiettivo: sviscerare l’indecifrabile mistero amoroso attraverso un’idea drammaturgica che si ispira non tanto al fallimento della relazione d’amore quanto al fallimento della comunicazione.
Nasce così, un po’ per azione catartica un po’ per eccesso di curiosità, l’ultimo atto della Trilogia sull’Inadeguatezza iniziata nel 2013 con No Kids e proseguita nel 2015 con M.other.
Ambiziosamente e sfacciatamente, abbiamo deciso di trattare il tema dei temi. Perché, siamo onesti, nonostante il tentativo di essere donne e uomini autosufficienti e bastanti a noi stessi, siamo animali sociali che trovano nell’altro il completamento e fanno dell’amore l’argine alla paura più subdola, che ci osserva sorniona da un angolo, sempre pronta a saltarci addosso, che ci fa ciao ciao con la manina e che si chiama solitudine.
E lo faremo occupandoci di un uomo e di una donna.
Ma soprattutto della loro storia d’amore di cui gli ex amanti discuteranno senza mai entrare veramente in dialogo, vittime del meccanismo perverso del trova il cattivo, in cui l’obiettivo non è confrontarsi ma avere la meglio sull’altro.
Quindici anni di vita consegnati e messi sotto la lente di ingrandimento di una terapia di coppia.
Perché troviamo terribilmente affascinante che sia un estraneo ad essere delegato a giudice, ad arbitro, a confidente, a mediatore in una relazione alla deriva, pronto ad ascoltare i problemi, i sogni e le delusioni dei due ex amanti a cui deve restituire il loro stesso vissuto ma rielaborato e vestito di parole nuove. E soprattutto senza sconti.
Come se per dire ti amo ancora o non ti amo più fosse più facile servirsi della bocca di un altro che diventa il traduttore simultaneo della lingua dei sentimenti ma anche il deus ex machina che abbraccia le umiliazioni di chi si sente tradito e assolve dai sensi di colpa chi si sente traditore.
Perché di tradimento si tratta, di consegna al nemico, di una dichiarazione di guerra che nasce dal tradimento della dichiarazione d’amore iniziale.
Ci occuperemo di un uomo e di una donna che ripercorreranno la loro relazione ritrovando parole, odori, canzoni, soprannomi, riti e abitudini, entusiasmo e noia, fatica e paura.
Ma lo faranno guardandosi in cagnesco. Dividendosi le quattro cose che avevano messo insieme negli anni:
a me le pentole
a te i comodini
a me le palline dell’albero di Natale
a te gli album dei ricordi
la me e piante
a te i bouquet seccati in soffitta
a me i braccioli
a te il salvagente
in una guerra all’ultimo centesimo.
“Perché ricordate: le separazioni alla fine sono un fatto economico”.
Eh già.
“Se devi andare fallo presto”
Uno studio sull’inadeguatezza all’amore.
Una produzione Rifiuti Speciali con il sostegno di Spazio OFF Trento
Lavoreranno con noi Associazione Auto Mutuo Aiuto A.M.A. , Famiglia Materna, associazione Inventum, Associazione Mamme Insieme.
L’ha ribloggato su maccisun.
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