Nato senza piangere e subito sculacciato per capire se fossi normale, dopo un anno speso a riempire pannolini ho iniziato a parlare e camminare contemporaneamente, cosa che non ho smesso di fare per quasi tre decenni, quando ho capito che starmene zitto, sdraiato sul divano, era la cosa più giusta da fare.
Nel tempo libero allineo zerbini alle porte del vicinato e raddrizzo quadri e tappeti, attività che mi è valsa l’etichettatura D.O.C. (Disturbo Ossessivo Compulsivo) e l’allontanamento dal museo del Louvre. Capita anche che faccia qualche foto ed è il motivo per cui sono qui.

L’ha ribloggato su maccisun.
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