Il 30 settembre 1944 a San Martino di Caprara arrivano le SS.
Sono già state a Casaglia il giorno prima, ma non lo sa nessuno.
Morti tutti.
Il paese è una chiesa, tre case e 47 anime.
Il più piccolo, Franco Paselli, ha 40 giorni.
È in braccio a sua madre, Anna, anni 19.
Quando arrivano i nazisti, suo padre, Dante, anni 18, esce d’istinto dal bosco dove è nascosto.
Partigiano della Brigata Stella Rossa, viene trucidato all’istante, dopo che una voce, una voce tra tante voci tedesche, grida in italiano “traditore”.
Anche Anna urla. Urla.
Mitragliata, col bambino in braccio.
Stessa fine per gli altri.
I corpi dati alle fiamme.
Sul muro una scritta
“Come ammonimento agli antinazisti e agli antifascisti”.
In montagna, sopra Marzabotto, tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 morirono 771 persone.
Quasi la metà avevano meno di 16 anni.
Il resto erano donne e anziani.
Oggi quelle frazioni sono un groviglio di rovine che spaccano il cuore.
Il posto si chiama Monte Sole.
È bellissimo.
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