7 milioni di modi per…

Se ci sono più di 7 milioni di modi per sentirsi sbagliati nel mondo penso di incarnarne perfettamente almeno uno: il mio.
Vivo le mie frustrazioni quotidiane come donna, come individuo che vive nei limiti di un essere umano proiettato/scaraventato nel suo angolo di mondo, nel suo piccolo e talvolta mediocre universo rappresentato dalla stessa sua vita.
Frustrazioni banali, a volte così superficiali: non sono abbastanza magra, abbastanza bella, abbastanza femminile, abbastanza semplice, abbastanza donna rispetto ai modelli che mi circondano, che mi bombardano e che nella maggioranza dei casi non hanno nulla a che vedere con me.
Vivo le frustrazioni legate a me stessa e alla mia interiorità: le mie rigidità, i miei limiti, gli errori che banalmente si ripetono, i meccanismi e gli automatismi che lotto per superare.
Sento pesanti come mattoni i modelli e gli slogan che mi circondano, non ultima quella aberrante dichiarazione del dirigente della Barilla sulle famiglie gay e sento lo slancio interiore di chi ha bisogno di cambiare una società che non rappresenta più nulla di quello che è la mia vita e quella di molte altre persone come me.
Vivo le frustrazioni di un mondo che cade a pezzi squilibri e povertà, emarginazione, discriminazione, ingiustizie sociali, inquinamento, cambiamenti climatici, sento il peso opprimente di chi si sente impotente.
Avverto la pressione di un tempo che scorre veloce dove non restano che le briciole da dedicare alle persone care, alle cose importanti, alla crescita personale.
Lotto per riuscire ad apprezzare ancora le cose semplici in questa gran baraonda nella quale ci si sente come scialuppe nel pieno di una tempesta, nel frastuono, con panico e negatività intorno e con la paura che non ne usciremo mai, che la calma non tornerà.
Frustrazione la fatica di cimentarsi in goffe relazioni senza alcuna naturalezza, mentre dentro si muove il timore di aver rotto un pezzo d’anima e di non essere più capaci di levarsi la maschera.
Frustrazione di aver sbagliato rotta.
Frustrazione di non avere il coraggio di cambiarla.
Frustrazione nel sacrificio quotidiano.
Frustrazione nel lasciarsi andare.
Imbrigliata dentro me stessa, ingarbugliata dentro i fili invisibili degli altri: la frustrazione di non riuscire a stabilire un contatto.
La frustrazione di prevaricarsi, di aggredirsi e di allontanarsi
Per finire con l’acciambellarsi nuovamente dentro se stessi
La frustrazione di sentirsi soli quando scende la notte.

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