La scuola non è solo sedie lanciate agli insegnanti, ricorsi contro le bocciature e minacce.
Ve lo volevo dire.
Non nego un certo clima di sfiducia, ma non possiamo ridurre tutto a genitori cattivi vs insegnanti buoni. Nè lamentare che si stava meglio quando si stava peggio, perché è una canzone vecchia di secoli. Ha stufato, è tossica e non porta a soluzioni.
Chiudendo questa parentesi, potrei dire che agli insegnanti fanno molto più male i drappelli di genitori cospiratori all’ingresso dell’istituto, e gli editti sui gruppi whatsapp, piuttosto che le tre aggressioni all’anno, pur deplorevoli, e nella più totale solidarietà con le vittime.
Per tornare al mondo degli adolescenti però, che è poi quello con cui ci confrontiamo quotidianamente e che ci propone davvero la sfida educativa, al di là dei proclami una tantum e dei servizi televisivi transitori e superficiali, io sono profondamente convinta di una cosa: nessuno chiede il loro parere.
Nessuno chiede che cosa ne pensano, cosa li fa arrabbiare oltre l’attitudine generazionale.
Nessuno gli lascia spazio e tempo.
Se c’è una cosa da cui credo nessuno potrà dissentire, è che questi ragazzi vivono bombardati di stimoli, ma senza alcun contenitore in cui elaborarli.
Lascio agli psicologi il compito di analizzare i danni di questo dato di fatto, anche se chi mi conosce sa da quanto combatto la mia battaglia per la restituzione agli alunni di un’ecologia del sapere. Ovvero, in soldoni, di un ritmo sano di apprendimento, del diritto alla noia, all’errore, alla creatività, e alla lentezza che serve per darle forma.
Mi permetto quindi il dovere di contrastarne gli effetti.
Di solito approfitto del momento dell’appello, e cerco di farmi raccontare piccoli brandelli di vita. Oppure commentiamo notizie di attualità che si agganciano alle nostre lezioni. Paolo,Francesca e il femminicidio. Le scoperte geografiche, il razzismo e l’immigrazione. Carlo Magno, la dislessia e le nostre radici culturali. Il genere grammaticale dei nomi e le differenze di genere… non potete immmaginare dove può portare una lezione che speravi si esaurisse in spiegazione/esercizio/correzione!
Però io voglio un’altra cosa: voglio pensieri gratis, spontanei, liberi dal giudizio.
Perciò faccio questo: ogni due settimane do un tema. No, non il classico tema: titolo, svolgimento, voto. Gli affido una parola, e dico loro di farne ciò che vogliono. Ragionarci da soli, discuterne nel grande o piccolo gruppo, scrivere pensieri, poesie, racconti, riflessioni, insomma tutto quello che si scatena nel mondo della loro interiorità. Poi chiedo di consegnarmi il risultato curando la forma con particolare attenzione. Perché per me è un lavoro prezioso e deve esserlo anche per loro. In tutti i sensi.
È un esperimento, potrebbero tirarmi le banane o smontare l’aula per protesta.
Invece funziona: non vedono l’ora… e guai se non le leggo. E guai se non commento.
Sapete come si chiama questo? È amore.
Amore per la lingua, per il pensiero, per le proprie risorse.
Di più: è filosofia.
Anzi, è teenosophy!
Da questo mese quindi ho promesso di dar voce al teenpensiero, insomma di diffonderlo!
La parola stavolta è SILENZIO.
Dio sa se ne abbiamo bisogno.
Pronti?
Via!
“Il silenzio è come il Titanic: all’inizio parte bene ma dopo, piano piano, affonda”
Francesco
“Il silenzio ti serve per ritrovarti nel profondo e superare gli ostacoli che devi affrontare”
Cristian
“A volte quando dico ai miei genitori di un brutto voto si sente un silenzio così profondo da far paura”
Alice
“Silenzio è quando dormi.
Silenzio è quando sei in mezzo alla natura.
Ma è un vuoto a volte, e in amicizia va riempito.”
Giorgia
“Il silenzio del cuore è uno dei tanti tipi di silenzio.
È uno strudel pieno di ingredienti: paura, fatica, felicità.
L’amore, per esempio, ti lascia senza parole o te ne dà moltissime.”
Diego
“Secondo me il silenzio è strano e io non so farlo.
Però il silenzio è anche quando baci…”
Luca
“Il silenzio può essere una stanza vuota.
Ma è perfetto per dormire.”
Leonardo
“In questo mondo c’è troppo rumore per parlare di silenzio”
Angelica
“C’è silenzio all’alba. Ce n’è poco al mattino. Per niente nel pomeriggio. Nella notte è profondo. E questo è il ciclo del silenzio.”
Andrea
“Il silenzio può essere per alcuni una tortura, per altri un piacere. Portale per l’immaginazione, che scompare con il rumore, ma anche fonte di paura e di ansia.
Lo spazio è il luogo più silenzioso dell’universo. L’unica volta in cui l’uomo fa davvero silenzio, invece, è quando muore.”
Manuel, Mattia, Giordano e Samuele
“In pochi sanno fare davvero silenzio: se lo fai in classe, puoi anche diventare invisibile.”
Alessia e Lisa
“A noi piace il silenzio quando:
- ci sono verifiche
- si fanno i compiti
- si legge un libro
- si dorme
- le persone ci ascoltano davvero”
Margherita, Sofia, Erica
“Le stelle sono nate nel silenzio e se ne andranno con lui accanto.
Il silenzio ti fa pensare al futuro, a una piuma, alla neve: è lieve, soffice, leggero.
Anche la paura ti avvolge in silenzio e in silenzio arriva chi ti vuol stare davvero accanto”
Chiara, Martina
Complimenti per il magnifico lavoro
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Grazie Marta! Che bello essere capiti!
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