Distrattamente rovisto, sfoglio nel cassetto dei ritagli.
Ritagli di articoli, di ricette, di immagini. Senza sapere alla ricerca di cosa.
Sbircio, lascio che il tempo scorra.
A un tratto, in quel secondo, sorpresa, vedo qualcosa che prima non aveva catturato la mia attenzione.
Una tra le tante immagini ritagliate
-chissà quando è chissà perché-
La riprendo in mano, una foto dell’artista “Mimmo Jodice”
Titolo “Il compagno di Ulisse”
Baia 1992.
Osservo, e mi lascio coinvolgere dall’enigma di un volto di pietra consumato .
Mi fa fantasticare .
È così sciupato, mi obbliga ad immaginare la sua storia; la guardo ma non con sguardo distratto. Sembra dica:
” Non tutto devi conoscere; non tutto devi decidere e scegliere; non tutto devi afferrare, lascia per un attimo che il mondo le cose e le persone siano come sono, e le vedrai davvero”.
Mi lascio così trasportare in un tempo sospeso e indefinito .