il viaggio #1

Fino agli anni 50 viaggiare era un lusso riservato a pochi, lentamente iniziava a farsi spazio nel costume della middle class. Oggi viaggiare è diventato molto più accessibile: voli e viaggi low cost, share economy, treni e tempi dimezzati, più confort e tariffe agevolate.

In quest’ultimo anno non ho viaggiato nemmeno una volta. Non ci si stanca mai di viaggiare, almeno è così per alcuni quelli con l’anima del viandante, lo spirito di avventura, un senso di curiosità ben sviluppato, le radici non così attaccate ai piedi.

Esistono vari generi di viaggiatori quelli timidi e morigerati, gli abitudinari, i temerari.
Esiste ancora e sempre esisterà chi viaggia con la mente, chi sogna e vive le sue avventure interiori. Esistono tutte le persone che in questo momento affrontano “viaggi della speranza” termine controverso ma che racchiude milioni di storie che non riguardano solo i nostri tempi ma un desiderio antico.

In ogni viaggio riponiamo aspettative, sogni, chimere.
Lo facciamo tutti noi: leggere un libro, conoscere qualcuno, tornare a casa se non completamente diversi almeno rigenerati.

Il viaggio: staccare qualche giorno, non importa dove, respirare con la testa a pieni polmoni, sentirsi liberi di essere qualcun altro, fare fatica se è questo che cerchiamo, perderci nel tempo senza meta se cerchiamo il sentirci completamente liberi.
È chiaro che non si risolve tutto con un viaggio ed anzi il ritorno alla realtà può essere duro ma avremo avuto un’occasione per fare un po’ di pulizia mentale.

Avrei voluto passare almeno qualche mese viaggiando per vedere come va’, che cosa succede, che cosa non succede, chi riesci a conoscere, chi cerchi di evitare; osservare come sono fuori dalla mia zona di comfort. Quest’ultimo anno per me è stato qui il viaggio: un viaggio dentro nuove esperienze a cimentarsi in nuovi ambiti, trovandosi dentro nuove avventure a cui non avrei mai pensato di fare parte!

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