Lucia Semprebon
La mia scelta questo mese è caduta o, meglio, scesa, sul “piccolo” romanzo che ho ricevuto in regalo un po’ di tempo fa e per me è speciale di Maxence Fermine, Neve, perché è una poesia limpida e delicata, è luce, è candore, è purezza, è colore dentro di noi.
La neve, che Yuko, il giovane poeta protagonista con la passione degli haiku, definisce una poesia.
“Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio …è bianca; congela la natura e la protegge; si trasforma continuamente; è sdrucciolevole; si muta in acqua”.
Sul candido sfondo una storia d’amore, una bellissima funambola, Neve, caduta tra i crepacci e custodita dai ghiacci ed i destini di due uomini che l’hanno conosciuta e sfiorata in tempi diversi legati da un filo teso tra le montagne.
Cento pagine di dolcezza e bellezza, quel che serve a tutti noi in questo periodo buio per respirare un pochino.
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