Tanto era l’entusiasmo di partire per le agognate vacanze estive che sono andata via così, di corsa, senza nemmeno girare le spalle e dare un’occhiata alla casa. Oggi ritorno. Giro la chiave, apro la porta: mi fermo un attimo sulla soglia a pensare che si’, sono contenta di tornare; Assaporo il profumo, la luce filtrare dalle persiane, uno sguardo agli oggetti, un pensiero al ritmo noto che mi aspetta: questa e’ la mia vita e nonostante tutto non è nemmeno così male; ce l’ho messa tutta ad aggiustarla alla mia maniera, a metterci dentro quello che mi piace, le persone che amo ed accomodarci dentro i miei gusti e le mie passioni.
Dopo questa rapida riflessione entro decisa: osservo i piatti che ho lasciato da lavare, un po’ di confusione e vedo te: quella sedia a tre gambe rotta il giorno prima di partire. Non ricordavo nemmeno che ci fossi, avevo solo una gran voglia di andare via. Adesso sono qui: ho fatto il mio ritorno e dovrò decidere che ne sarà di te. Un po’ consumata mi guardi speranzosa, certo buttare via un oggetto ancora tronfio e tutto sommato bello e’ davvero un peccato.
Penso a te come penso a me stessa, ci vuole qualcosa per tornare a stare in piedi, un po’ di tempo nel cercare la “gamba” giusta, un po’ di lavoro da dedicarti…ma ancora puoi avere il tuo perché.
Il ritorno e’ tornare a qualcosa di conosciuto: la routine quotidiana e le piacevoli abitudini che bisogna anche ricordare di spezzare ogni tanto; il lavoro, spazi e luoghi conosciuti, pochi imprevisti anche se non ricordiamo mai che nel bene e nel male spesso solo quelli ci portano al cambiamento…. Insomma lascio l’ignoto dei giorni delle vacanze via da casa, via da me, via da tutto. E faccio il mio ritorno.