Ti conosco sorellina…

Conosco il tuo sguardo basso, il tuo viso che non si illumina mai in un sorriso,

la tua fatica a salutare, ti incrocio spesso, sempre persa in pensieri bui,

hai volti diversi, ma la stessa luce spenta.

Vorrei abbracciarti e dirti che conosco il tuo dolore, la tua fatica, la tua paura.

La sicurezza che si sbriciola giorno dopo giorno,

in critiche svilenti a tutto ciò che pensi, che dici, che fai, che sei.

Conosco il dolore di mille schegge che si piantano nell’anima

quando la tua immagine riflessa nello specchio dell’altro esplode e si frantuma

perché non c’è più alcun rispetto, né stima, né considerazione,

quando l’amore si schianta contro muri di ricatti, ripicche, minacce, insulti.

So che gli vuoi ancora bene, so che non è sempre stato così,

so che serbi ancora intatti tutti i sogni  e i ricordi,

ma dubiti di aver sognato anche quelli.

Continui a fare finta, a non dire niente,

con chi fingi? Per chi, per lui o per te? Per i bambini?

Per la mamma, la suocera, il prete…

per tutti quelli che ti hanno detto di fare scelte serie

O per  quelli che ti hanno messa in guardia e ostacolata?

Forse la paura di prendere atto della situazione è più forte

delle scenate, delle angherie, delle botte?

La paura di rimanere sola.

Allora ti chiedo solo per un attimo di immaginare

di essere di nuovo te, di vederti con i tuoi occhi,

di ritrovare il coraggio di dire, fare, indossare,

quello che ti va.

Immagina di darti il diritto di essere la ragazza allegra

che è stata schiacciata, umiliata, massacrata, poco per volta.

Quella ragazza corre e si rotola sull’erba con i suoi cuccioli

che finalmente hanno di nuovo la loro mamma felice.

Oh, meraviglia: SEI SOLA! Sola, libera, padrona di te stessa e della tua dignità.

Bene: ora inizia a farlo davvero, ora, in questo momento,

non aspettare, sei già in pericolo e può solo peggiorare,

il rispetto non torna mai.

Non sarà facile affrontare a muso duro tutti quelli che giudicheranno senza sapere

o che sapendo ti diranno che si è un po’ così, ma infondo non è cattivo,

che ti vuole bene e che tanto da sola non ce la farai mai, torna a casa, dai, chiedi scusa, perdona.

Ma appena avrai recuperato un po’ di spazio, ti accorgerai

di quanto è più facile respirare e mettere un piede davanti all’altro.

Nella fiaba di Barbablù sono i fratelli a cavallo:

cerca difensori, amici, fratelli, sorelle, madri, padri,

e a tutti dì semplicemente e fermamente la triste verità:

non mi ama e non ha diritto di farmi del male

rivoglio la mia vita.

La scelta sta a te, l’aiuto arriverà,

sei nata libera e hai diritto di vivere serena,

ma dovrai lottare perché te lo riconoscano.

Buona fortuna sorellina,

ovunque tu sia, io sono con te.

2 pensieri su “Ti conosco sorellina…

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