Federica Garzetti
Davanti a ciò che
non conoscevo
ho trovato la mia misura.
E non era perimetro
né area.
Era il sentire quale
nuovo sentiero
percorrere.
La libertà di non salire
un gradino
e sedersi, ogni tanto.
Ogni tanto
osservarsi le mani
e trovare i segni
di ciò che hanno afferrato.
Le contrazioni
le cicatrici di ogni perdita
il poco
il molto.
Quanto cercare luminoso
si cela nel sapere
meno!
Quanta morbida zavorra!
E ti dirai ancora
– È la vita, bellezza!-
battuta scontata
di copioni attuali.
Indossa
(allora)
una e una
soltanto
cosa colorata.
Di tutto l’amore che
la neve
non sa ricoprire, tieni
la solitudine e
il silenzio
che le sono
compagni.
Se li saprai sopportare
ci sono le storie
(non una, ma tutte)
che l’aritmia del tuo
cuore, di ogni cuore ostile
alla fisica (non
all’anatomia)
subisce, ma canta.
Quindi canta.
O ascolta cantare.
Comunque è
pace.

