« Babbo Natale è morto. Babbo Natale resta morto. E noi l’abbiamo ucciso. Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini?»

Si lo so ho storpiato Nietzsche ma volevo tanto storpiarlo e mi pareva adatto all’argomento.
Credo che la citazione da “la Gaia scienza” di Nietzsche sia ben nota a tutti ma se no è così credo dobbiate leggere un po’ di Nietzsche, non dico di prendere tutte le sue opere e leggerle con spirito critico – ammirerei in voi tale tanta dedizione alla vostra cultura, per me è oltre i miei limiti, devo trovare prima un aggancio emotivo all’autore per arrivare a studiarlo nel profondo.
Ok, sto divagando, torniamo al main-topic di questa discussione : Babbo Natale è morto e noi l’abbiamo ucciso.
Si siamo tutti assassini non lo sapevate?
Non lo avete sospettato di essere assassini quando avete smesso di credere in Babbo Natale?
Si come le fate se non vi credete egli muore poiché nulla esiste se non crediamo in esso.
Se da domani tutto il mondo decidesse che tu non esisti saresti sicuro di esistere? Saresti sicuro di quello che vedi, che quello che senti è reale?
Molti hanno forse deciso di credere in qualcos’altro ma in fondo cosa è Babbo Natale?
Babbo Natale non è altro che uno dei vessilli della speranza ed uno dei motivi per cui si ama il Natale è poiché la gente a Natale spera.
Spera che la gente sia più umana e non così cinica come sembra.
Spera in un anno migliore del precedente.
Spera che nessuno si accorga della macchia di sugo sul pantalone.
Spera in un mondo migliore.
Spera perché negli altri 364 giorni dell’anno la vita tende a farci perdere la speranza ed a Natale spera che quello che ha creduto negli altri giorni sia errato.
Spera perché un mondo senza speranza non può esistere.
Quindi decorate le vostre case a festa, fate venire una crisi epilettica al vicino con il tripudio di lucine colorate e intermittenti del vostro albero, mandate fuori dai gangheri gli uffici postali sommergendoli di letterine per Babbo Natale, sorridete a chiunque voi incontriate, credeteci.

Perché seppure non potremo dare molto a bambini che verranno dopo di noi negargli anche la speranza sarebbe un vero crimine.
Daltronde « Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni? »

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