“leggimi attentamente, senza sarcasmo. senza cinismo. ti voglio scrivere una cosa che ho scritto diversi anni fa, perchè è il momento. e dirti qualcosa che non so se rimarrà fino a domani. non puoi continuare a fingere che non sia anche la tua vita: presa per una gamba mio padre mi ha fatto fare il giro di tutto il ristorante facendomi sbattere su ogni singola sedia. mi ha trascinata poi su per le scale per continuare a sbattermi la testa sul muro con mia madre che guardava e non alzava un dito. so quello che hai dentro. l’ho vissuto anch’io. e sentirmi dare della malata di nervi da quando ero ancora bambina. e che avevo bisogno di cure.
ma noi non siamo i vestiti che ci hanno cucito addosso per giustificare le loro violenze fisiche e psicologiche. i pazzi erano loro. noi dei bambini. e basta. finisco qui, e tu hai capito. comincia da qui.”
In Natura il cucciolo impara a riconoscere il predatore dai genitori: alle giovani donne spesso da parte della famiglia e della società non arriva nemmeno la segnalazione della presenza di un pericolo. Le esaltate virtù femminili di ingenuità e sottomissione – stereotipo della “brava ragazza” docile, ingenua, obbediente, buona ed accondiscendente – impediscono lo sviluppo e la crescita interiore: Fanno dimenticare la propria stessa natura. Allontanano dal raggiungimento della vera indipendenza, dalla consapevolezza della propria forza e del proprio valore come individui fuori dalle mura domestiche. Questo oggi è un pericolo più grande di quello dell’incontro con ‘Barbablu’.
“Ma la più piccola pensò che se un uomo poteva essere tanto affascinante, allora forse non era neanche così cattivo. Più rimuginava tra sé e meno sembrava terribile, e anche la barba sembrava meno blu.”
-Charles Perrault, La favola di Barbablù
In ogni uomo può essere celato un Barbablu, in ogni donna
una possibile ‘preda ideale’.
Ma ricorda:
Ogni volta che vai sminuendo me o chi per me sminuisci te stesso
ai miei occhi-ed ai tuoi.
Every time you cutting me down to size, or whom for me, you belittle yourself
to my eyes-and yours.
Coraggioso, intenso e con un messaggio positivo.
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bello, toccante, l’immagine iniziale si stampa dentro come la sequenza di un film orribilmente diffuso, un film muto a cui dovremmo riuscire a dare parole per denunciare e musica, canto, per guarire l’orrore e lavare l’anima di chi ha subito e subisce ogni giorno, magari sentendosi colpevole, per difendere le persone che ama.
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